Francesco Florimo
Cenno storico
Fu mio primo intento mettermi ad esporre la vita dei maestri compositori di musica, tanto nazionali, quanto stranieri, educati nella Scuola Napoletana.
«E chi sarà che non si scuota alla vista delle immagini
di uomini saliti in fama per le loro virtu? E quale cosa
sarà più bella da vedere?»
(Polibio).

è stato uno storico greco antico.
La Biblioteca del Conservatorio
Mosso poi dal desiderio di far meglio conoscere la Biblioteca di Napoli che è affidata alle mie cure, ho pensato di approfondire i miei primi studi, e di esporre tutto ciò che nel complesso si possa dire appartenga in particolare alla Scuola Musicale Napoletana.
Questa Scuola ha tanto dominato in Europa. Il musicista filosofo ginevrino Jean-Jacques Rousseau intendeva bene la poetica dell’arte della musica e aveva il gusto per una melodia semplice e naturale. Con molta ragione nel suo Dizionario di musica, alla parola Genio, dice cbe non può definirlo, ma che bisogna sentirlo in sé stessi. Egli prorompe in queste parole:
«Non cercare, giovane artista, quello che è Genio. Ne hai tu un poco? Lo senti in te? Vuoi dunque conoscere se una scintilla di quel fuoco ti divora l’anima? Corri, vola a Napoli ad ascoltare i capolavori di Leo, di Durante, di Jommelli, di Pergolesi».
(Francesco Florimo)

I Conservatori di Napoli
Mi propongo quindi di parlare non solo di tutti grandi compositori, che in tre secoli e mezzo, cioè dal 1535 sino al tempo presente uscirono dai nostri Istituti musicali.
«Conservatorio è nome che per la prima voita s’è dato in Italia alle scuole pubbliche di musica adatte a propagare I’arte dei suoni e a conservarla in tutta la sua purezza».
(Francesco Florimo)
Voglio dire anche di coloro che indirettamente ne ricevettero l’insegnamento e si segnalarono sia per la composizione che per altre virtu musicali. Tratto anche degli Istituti stessi noti con il nome di Gonservatori, ai quali succedette il Real Collegio di Musica, che restò prima nello stesso edificio detto della Pietà. Passò poi nel conveuto di San Sebastiano, e quindi in quello di San Pietro a Majella, ove si trova tuttora. Voglio parlare della sua origine e fondazione, delle diverse sue trasformazioni, e dei progressi a cui si spinse l’arte musicale.
«Se i tuoi occhi si riempiono di lacrime, se senti il tuo cuore palpitare, se dei brividi ti percorrono la schiena e ti senti soffocare dall’emozìone, prendi Metastasio e mettiti all’opera. Il suo Genio riscalderà il tuo».
(Francesco Florimo)
(Cenno storico sulla Scuola Musicale di Napoli di Francesco Florimo liberamente trascritto da Luca Bianchini)
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