di Luca Bianchini e Anna Trombetta

Nicola Fago

I Fago sono una famiglia gloriosa per la musica e per la storia della Scuola di Napoli.
Nicola Fago nacque a Taranto nel 1674, e perciò fu soprannominato “il Tarantino”. Florimo racconta che a 17 anni, quindi piuttosto tardi, cominciò i suoi studi con Alessandro Scarlatti al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo. Passato al Conservatorio della Pietà dei Turchini, li compì sotto la direzione del Maestro Francesco Provenzale. Nel breve periodo di sei anni progredì tanto nel contrappunto e nella composizione, che già nel 1697 fu eletto maestro supplente di quel Conservatorio. Provenzale, visto l’età avanzata, non poteva più dedicarsi agli allievi con lo zelo degli anni passati, e Fago lo aiutò dividendo le funzioni di secondo Maestro con il condiscepolo Orsini. Questi abbandonò l’incarico, e Fago successe di diritto al vecchio Provenzale come primo maestro di contrappunto e composizione della Pietà de’ Turchini, carica che mantenne sino al 1740. Fu eletto nel 1709 Maestro di cappella del Tesoro di San Gennaro e dal 1736 Maestro di Cappella della chiesa di San Giacomo degli Spagnoli.

Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli

Un grande didatta

Fago, valente compositore e “gran maestro dell’arte musicale”, come lo definisce Florimo, ebbe per discepoli Nicola Sala, Leonardo Leo prima che andasse a scuola da Scarlatti, e anche Niccolò Jommelli, Giuseppe de Majo, Carmine Giordano e Francesco Feo.

Originale per invenzione

Si fece conoscere per la bellezza delle opere, per le cantate, per la musica sacra, e gli oratori, ad esempio Il Faraone sommerso del 1709, originalissimo per invenzione e contrappunto.

Nicola Fago, “Forz’è pur nel proprio sangue” da Il Faraone sommerso

Anche nei pezzi cameristici e per tastiera, lo stile di Fago è elegante e puro, come in questa Toccata.

Toccata di Nicola Fago interpretata dal Maestro Fernando De Luca

Nicola Fago mori a Napoli il 18 febbraio 1745 e fu sepolto nella Chiesa e Congregazione di San Carlo nei Quartieri spagnoli.

A San Pietro a Majella

Nella Biblioteca del Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella sono oggi conservati due manoscritti di partimenti di Fago: le Fughe del sig. Fago per uso di me Giuseppe Mirone nell’anno 1813, e i Partimenti del celebre Maestro Tarantino per uso di me Giuseppe Mirone. Lo stile della musica è più antico del 1813, anno in cui quel Giuseppe Mirone ha copiato o fatto copiare i pezzi, e rimanda probabilmente al primo Settecento. Questi due esemplari sono tutto quello che resta dell’insegnamento partimentale di Fago, o almeno di quello che è a lui attribuito.

I partimenti di fuga

Le Fughe della prima raccolta sono sette, e appaiono piuttosto complesse e articolate. Alcune fanno esplicito riferimento a parti dell’Ordinario della messa, ad esempio la seconda al Kyrie e la quinta al Cum Sanctu Spiritu. Rappresentano in forma di canovaccio composizioni vocali accompagnate da strumenti.

Problemi d’attribuzione

Il secondo manoscritto contiene invece 13 partimenti, che potrebbero essere copiati da pezzi più antichi. L’attribuzione a Fago non è infatti certa. Possiamo solo ipotizzare che si tratti con tutta probabilità di Nicola Fago, di suo figlio Lorenzo, o al massimo di suo nipote Pasquale.

La discendenza

Nicola Fago si sposò nel 1701 con Caterina Speranza Grimaldi, sorella del celebre castrato Nicolò detto Nicolino, che ebbe gran parte a Londra nella fortunata carriera di Handel. Fago ebbe 11 figli, dei quali solo il primogenito continuò la professione di musicista.

Lorenzo Fago

Lorenzo Fago, soprannominato pure lui “tarantino”, nacque a Napoli il 13 agosto 1704. Si conosce poco della sua formazione, se non che studiò al Conservatorio della Pietà dei Turchini, e fu organista della Cappella del Tesoro del Duomo di Napoli, succedendo poi al padre come Maestro di Cappella. Dal 1737 fu secondo maestro alla Pietà dei Turchini, coadiuvando il papà fino al 1740, e poi Leonardo Leo sino alla morte di questi, avvenuta nel novembre del 1744. Divenne quindi primo maestro del Conservatorio e tenne quella carica sino alla morte nell’aprile del 1793.

I tre Tarantino

Lorenzo scrisse alcune opere, molta musica sacra e da camera. Suo figlio Pasquale, nato a Napoli nel 1740, ne continuò la strada. Lo soprannominarono anche lui “Tarantino” come papà e nonno, e come loro fu organista della chiesa di san Gennaro a Napoli e poi Maestro di Cappella nel 1766. Dal 1771 però lasciò la carriera di compositore e si dedicò a incarichi amministrativi.


Gli autori del testo Luca Bianchini e Anna Trombetta sono musicologi, e hanno scritto articoli sui partimenti, sulla Scuola napoletana e libri sulla Storia della musica e su Mozart in particolare.

Indice generale sui partimenti: l’Arte del partimento e della fuga

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