Francesco Durante e la nuova scuola
Francesco Durante nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 31 marzo 1684. Entrò al Conservatorio di Sant’Onofrio di Napoli nel 1702 studiando lì almeno per 3 anni. In seguito venne a Roma a completare la formazione con Bernardo Pasquini, compositore arcade. Quando Alessandro Scarlatti morì nel 1725, Durante gli successe al Sant’Onofrio di Napoli, e poi passò a insegnare al Conservatorio di Santa Maria di Loreto, mantenendo l’incarico sino alla morte sopraggiunta il 30 settembre 1755.
Nel secolo dei Lumi
Durante visse nel periodo storico che seguì all’Arcadia, e portò all’Età dei Lumi. Non fu autore barocco. Il suo stile è infatti completamente diverso da quello ad esempio di Francesco Cavalli, morto nel 1676 quando il Barocco volgeva al suo termine.
L’Età dei partimenti
Quando Durante scrisse la sua musica, il Basso Continuo del Seicento aveva mutato radicalmente aspetto. Dagli inizi del Settecento i musicisti utilizzano i Partimenti che in superficie possono essere confusi con il Basso Continuo ma che in sostanza sono del tutto diversi.
La pretesa di Hugo Riemann che debba esistere un’unica Età del Basso Continuo dal 1600 al 1750 obbedisce a criteri soggettivi, e va contro la storia della musica, della letteratura, dell’arte, della filosofia e di tutti gli stili che in 150 anni sono cambiati più volte.
Alessandro Scarlatti aveva chiuso nel 1680 circa questa cosiddetta “Età del Basso Continuo” (o Barocco), e aveva inaugurato in ambiente d’Arcadia, assieme a Pasquini e ad altri eccellenti maestri, l’Età dei Partimenti.

Un innovatore
Durante, maestro di Scuola napoletana, continuò sull’esempio di Alessandro Scarlatti a innovare la musica, e nello spirito illuminista catalogò la pratica musicale trasmessa da Scarlatti a Napoli. Lo fece in modo razionale, descrivendo i Partimenti secondo la casistica dei movimenti del basso. Ampliò al contempo gli insegnamenti del suo maestro Bernardo Pasquini e quelli di Alessandro Scarlatti. Non li riassunse, men che meno li semplificò.
Nuovi criteri
La musica dei tempi di Durante non era più barocca, non rifletteva più l’Arcadia, ma obbediva a criteri di razionalità tipici del secolo nascente. Lo stile di Durante sarà destinato a sua volta a lasciare il posto a quelli di metà Settecento, quando si imboccherà la via del Neoclassicismo.
Il metodo
Durante ordinò le regole contenute nei manoscritti di Alessandro Scarlatti, ad esempio quelle della raccolta ponderosa conservata ad Amburgo, e recentemente scoperta. Con metodo razionale e progressivo egli rafforzò le basi della grandiosa scuola che Scarlatti aveva fondato, e che in quasi due secoli di vita diverrà tradizione unica in tutta Europa. Essa produsse fior di compositori che riempirono del loro nome ogni luogo in cui si coltivi la musica.
Modello per i contemporanei
Erano di moda in quel tempo Perez, Giuseppe De Majo, Egidio Romualdo Duni, e il celebre Niccolò Jommelli. Quest’ultimo colse grandi onori sulle scene, e il suo emulo Niccolò Piccinni, fecondo di pensieri originali, fu altrettanto grande nella musica giocosa. In ogni genere i maestri napoletani raggiunsero un’enorme rinomanza, praticando gli insegnamenti ormai stabilizzati da Durante, e ricavati sia da Pasquini che da Scarlatti.

Compositore virtuoso
Francesco Durante si dedicò specialmente alla musica sacra, e pare non abbia scritto neppure un’opera. Fu un eccezionale virtuoso di clavicembalo e ammirato improvvisatore.
Grande didatta
Il suo insegnamento è caratterizzato da razionalità illuministica, che cataloga tutto ciò che gli ha trasmesso la Scuola d’Arcadia. Per Rousseau era lui il più grande studioso d’armonia d’Italia “cioè a dire, di tutto il mondo”.
I partimenti
Sono sopravvissuti sotto il nome di Durante centinaia di partimenti e moltissime regole, che tentano di sbrogliare la matassa di esempi dei manoscritti di Scarlatti. I testi procedono in modo razionale a distinguere tra cadenze, dissonanze, scale, eccetera. Il fatto che non siano lavori dati alle stampe, non significa affatto non fossero diffusi. Anzi, il nome di Francesco Durante faceva il giro d’Europa, e molti colleghi hanno beneficiato delle sue composizioni.
Le fonti
Le fonti manoscritte sono molteplici, ed è difficile distinguere le versioni autentiche essendoci così tante varianti. Quella più autorevole pare essere, al momento, il manoscritto di Bassi e fughe conservato in una collezione privata a Lecce. Oltre ai partimenti numerati e non numerati, ce ne sono molti cosiddetti “Diminuiti”, scritti su due pentagrammi che riportano soluzioni a note più veloci nella parte superiori. Le fughe sono poi la parte più mirabile della produzione di Durante. Il maestro insegna in forma di partimenti il modo di scriverne di tipi diversi, da quelle semplici alle più complesse.
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